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18.04.2012 - redazione

Taggia: Massimo Bolla spiega perchè sceglie Alberghi ed esce dal PD

Lettera del candidato consigliere ed ex candidato Sindaco per il PD alle passate elezioni Massimo Bolla

Non più tardi di un paio di mesi fa il direttivo locale diceva che avrebbe promosso una propria lista (ipotizzava anche elezioni primarie) o, in alternativa, avrebbe appoggiato il sindaco uscente. Successivamente dichiarava che le ipotesi potevano essere tre: lista propria, sindaco uscente o appoggio alla lista di Massimo Alberghi. Nello spazio di un battito di ciglia ha, poi, issato bandiera bianca, arzigogolando un forfait allusivo all’appoggio di un candidato, organico al partito, ma che per l’occasione si sarebbe candidato nella lista del sindaco uscente a ” titolo personale”.

Non voglio pensare che abbiano provato vergogna per la scelta fatta, ma certo è che una posizione del genere rimane avvolta nel mistero. A meno che non si siano semplicemente piegati  ai dettami del “generale”  Manni che ai voti di partito dice sempre sì, ma alla targa di partito (soprattutto se di sinistra) sulla SUA  lista… per carità di Dio!!! Il solito “Mariuolo”.

E’ come non è,  i notabili del Partito appoggeranno il sindaco uscente, che nella campagna elettorale scorsa li etichettava come “collusi con le amministrazioni precedenti”, mostrando così al mondo la sua capacità di ricorrere a fini metafore e a leggiadre allusioni.

Ma si sa, il tempo passa e le carte si rimescolano.  Anche Manni, che mi ha dato del farneticante quando ho svolto la mia funzione di opposizione, nella scorsa campagna elettorale  diceva che Lombardi  era un palazzinaro ed ora non lo dice più.

Anch’io all’epoca avevo la tessera del Partito democratico ed oggi non l’ho più. Anzi non ho più nessuna tessera. 

Questo non toglie, però, che la mia visione politica sia ancora oggi quella di sempre: orientata alla promozione del  lavoro e dell’economia, alla strenua difesa dell’interesse pubblico, all’attenzione per i problemi che quotidianamente la gente incontra. 

Se i notabili di partito hanno già fatto la loro scelta, invito gli elettori  che nella sinistra  e nel centrosinistra si riconoscono a riflettere. Credo che possano sostenere chi (come me, Mimmo Garofalo e Andrea Lanteri)  non ha sposato le idee progressiste solo oggi per convenienza elettorale, ma è  fortemente intenzionato a portarle avanti con determinazione, pur se all’interno di un progetto amministrativo composito.  Senza mai vergognarsi  delle proprie idee”.

 


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