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18.05.2012 - Redazione

Bordighera: per l'Imu il Pd scrive ai Commissari

Il Circolo del Partito Democratico di Bordighera comunica di aver inviato una lettera ai Commissari Prefettizi, in relazione alla prossima fissazione delle aliquote della nuova imposta comunale denominata IMU nonché alla predisposizione del relativo regolamento comunale.

Obiettivo della missiva è quello di sensibilizzare i Commissari a non fissare aliquote per la prima casa e per gli altri immobili indifferenziate ma bensì applicando regole diverse per situazioni differenti.

Il Circolo, nell’evidenziare che l’attuale situazione economica generale desta serie preoccupazioni in ordine alla incidenza che nuove imposte o aggravi di quelle esistenti possano comportare in capo ai cittadini ed alle famiglie, ha chiesto che l’Ente, nel momento della fissazione delle aliquote dell’imposta, favorisca le situazioni più disagiate penalizzando quelle frutto di scelte non socialmente rilevanti con l’obiettivo di avere un sistema fiscale più equo. Inoltre, sempre ai fini di una maggiore equità fiscale, chiede che venga affrontato l’annoso problema delle “finte” residenze, chieste solo per ottenere i benefici fiscali previsti per tale tipologia di abitazioni. E, da ultimo, ha chiesto che i Commissari non procedano ad incrementare l’addizionale Irpef comunale nella considerazione che tale imposta colpisce soprattutto i redditi da lavoro la cui tutela appare senz’altro meritevole in questa fase di difficoltà economica.

In particolare, in relazione alla prima casa il Circolo ha chiesto di differenziare la detrazione applicabile all’imposta dovuta in funzione di qualche parametro di tipo reddituale o patrimoniale al fine di agevolare talune categorie di soggetti in condizioni disagiate, ad esempio, riproponendo la disciplina già in vigore nel nostro Comune in tema di I.C.I. che prevedeva una detrazione inversamente proporzionale al valore catastale dell’immobile.

In relazione alle abitazioni diverse dalla prima casa, ha chiesto di dedicare una particolare attenzione alla possibilità di ridurre l’aliquota nei casi di immobili ad uso abitativo effettivamente concessi in locazione (eventualmente premiando solo, o in misura più rilevante, chi affitta a canone “concordato”) penalizzando, per converso, chi tiene gli immobili a disposizione considerato che i proprietari di tali immobili sono già avvantaggiati dal fatto di non dover più pagare l’Irpef sui redditi fondiari, agevolando altresì le abitazioni concesse in uso a familiari, che, pur non potendosi più assimilare alla prima casa, dovrebbero ricevere un trattamento più favorevole rispetto alle altre.

Il Circolo ritiene che operare in tale senso, cioè diversificando l’imposizione a seconda della concreta destinazione del bene, oltre a rispondere a necessari criteri di maggiore equità fiscale, potrebbe condurre i cittadini a comprendere che quello che devono pagare è direttamente influenzato dalle loro scelte e può, in tal senso, orientare le scelte stesse.

Inoltre, ritiene che per chi amministra non sarebbe privo di rilievo il fatto di poter evidenziare che, se da un lato ha dovuto fissare il livello dell’imposizione generale ad una soglia particolarmente rilevante, come sembra debba essere necessario per garantirsi situazioni di equilibrio finanziario, dall’altro, dove ha potuto, ha tenuto nel debito conto la realtà dei fatti riducendo l’imposizione in situazioni ritenute meritevoli.


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